Quanto può costare, in media, un cucciolo di Setter Inglese? Davide E. (Bologna)

Solitamente non parliamo di prezzo via web. Potrei però darle degli indici di valutazione per poter capire come mai un cucciolo di Setter Inglese selezionato può costare qualche centinaia di euro. I costi di un allevamento sono abbastanza elevati e di seguito riporto i più importanti e costanti, omettendo quelli sopravvenuti per casualità ed i minori.
– Acquisto, ammortamento e manutenzione della struttura
Alla luce di tutto questo, faccia lei ora il prezzo.
Il mantenimento alimentare
Per avere ottimi cuccioli (dal punto di vista morfologico), oltre a selezionare stalloni e fattrici, è d'obbligo un'alimentazione corretta e bilanciata nella quantità e qualità del prodotto somministrato, sia per i genitori che per i cuccioli stessi. In commercio ve ne sono tantissimi, a partire da quelli di scarsa qualità fino ad arrivare all'eccelsa. tutti i nostri cuccioli sono alimentati con quello che
reputiamo, secondo nostra esperienza, il migliore prodotto Italiano (Dogbauer) e che nulla ha da invidiare per qualità e contenuti, al più conosciuto, dal punto di vista pubblicitario e distributivo, mangime secco "americano". Noi partiamo dal presupposto che non sia possibile individuare con buona approssimazione (fino almeno ai 6/7 mesi) la struttura di un cane, quindi alimentiamo tutti i cuccioli del nostro canile alla stessa maniera, in modo tale che il nostro "investimento alimentare" dia i suoi "frutti morfologici". Sarebbe incoerente, per risparmiare un centinaio di euro, effettuare una cernita (attorno ai 2 mesi) e decidere a chi somministrare il prodotto migliore, mentre agli altri uno scadente. C'è però chi lo fa partendo dal presupposto che alcune cucciolate "mirate" rimarranno nella  "scuderia" mentre altre verranno vendute interamente, senza pensare che la migliore pubblicità di un canile è un cinofilo soddisfatto.
Anche il modo di trattare le fattrici è, in taluni canili, a volte non corretto. Le fattrici o le future fattrici, oltre ai soliti "bla bla bla" su morfologia, movimento ed attitudini venatorie, per "rendere" dal punto di vista materno devono vivere la vita in modo completo: ottima alimentazione, movimento e caccia sono l'unica giusta formula, sia dal punto di vista della salubrità del fisico che dell'equilibrio psicologico. Esistono allevamenti in cui le fattrici non hanno mai visto il cancello di casa. Le cagne gestanti abbisognano invece di movimento. Le Scienze applicate all’allevamento canino ed in modo speciale alle gestanti,  studiano e trattano di alimentazione, cure, additivi alimentari, ecc, cioè di tutto ciò che fa mercato e muove denaro. Noi ci siamo posti , in prima battuta, una domanda:"  In quale caso della Natura i mammiferi gravidi rimangono fermi fino al parto come la maggioranza delle fattrici degli allevamenti di cani?". Anche se tale importante argomento non ha mai trovato eco sulla carta stampata, la Scienza ha dato ragionevoli risposte in merito, sia dal punto di vista fisiologico che psicologico. E non sono di molti anni fa le affermazioni di esimi professori che consigliano la moderata attività fisica perfino alle donne gestanti. E' innegabile che i feti, siano essi di uomo o cane, all'aumentare del loro volume abbisognano di trovare una allocazione uterina variabile proprio perché in continuo accrescimento. E da soli, molto spesso nelle cucciolate "abbondanti", si trovano in difficoltà. La corretta attività fisica della futura
fattrice permette loro di spostarsi con continuità fino a trovare la posizione intrauterina più comoda per la loro grandezza e dimensione del momento. Per fare un esempio, si pensi alla cottura dell'uovo alla coque. Il tempo di cottura è importantissimo tanto quanto tenere le uova mescolate. Il mescolamento permette al calore sviluppato dalla fiamma di raggiungere uniformemente tutta la
superficie del guscio e quindi, le proteine in esso contenute, precipiteranno contemporaneamente consentendo una cottura uniforme. Ma ancora meglio questo esempio. Riempite velocemente uno scatola di cartone fino al bordo con vari oggetti. Quando piena, svuotatela. Ora, riempite lo stesso cartone con gli stessi oggetti, avendo l'accortezza di scuotere il cartone ad ogni pezzo aggiunto. Alla fine la scatola risulterà ancora riempibile.
Dato che la letteratura cinofila italiana tratta pochissimo questo aspetto, le teorie degli allevatori si sprecano a fantasticare, seguendo talvolta ragionamenti che portano, dal punto di vista scientifico, ad una bolla di sapone. Per giustificare il loro pensiero, molti allevatori affermano che lo sforzo fisico sia deleterio per la cagna stessa e per i feti. La cagna gravida, specialmente nell'ultima fase della gestazione, si muove goffamente, talvolta mostrando fatica. Ed è proprio questo che suggerisce inconsciamente all'allevatore di tenerla all'interno del box. Niente di più falso. O per meglio dire, una verità a metà. Se dal punto di vista fisiologico l’impianto nell’utero delle uova fecondate abbisognano di qualche giorno dopo la monta, il movimento allena gli addominali
preparandoli allo sforzo del parto e dona elasticità alla tonaca muscolare uterina per il gravare dei feti su di essa. Quindi, una decina di giorni potrebbero bastare per questa “sottigliezza” che in Natura non viene messa in pratica e che è, invece, un fattore limitante la riproduzione. In effetti, sempre in Natura, non tutte le uova fecondate si trasformano in feti, e non tutti i feti riescono a
migrare ed impiantarsi nell’utero. Questo, sicuramente, dovuto in parte all’erratismo dei mammiferi predatori/opportunisti, cioè al continuo movimento in cerca di qualche cosa da mangiare. C’è quindi da domandarsi se anche l’accortezza di tenere ferme le cagne gravide per qualche giorno dopo la monta non crei progenie portatrici di handicap genetici, rappresentati da caratteri dominanti o recessivi che siano.
La libertà di muoversi al di fuori di un recinto è importante tanto quanto trottare o correre in mezzo ad un campo. Specialmente per quelle fattrici che conoscono la selvaggina e che non perdono tempo nel cercarla. Così è anche in Natura per gli altri mammiferi quadrupedi. Tale attività sarà impostata dall'allevatore coscienzioso in modo inversamente proporzionale alle dimensioni dell'addome. Non è un segreto che all'aumentare del volume dei feti (e quindi della pancia) si riducono gli spostamenti fetali e quindi la cagna abbisogna di meno attività.
Un parentesi di rilievo deve essere fatta sul fattore limitante il movimento: la massa addominale. Tale fattore rende difficile le cose che prima erano facili ed automatiche come grattarsi, spulciarsi, leccarsi, ecc. L’azione più importante, il leccamento dei genitali esterni, diviene quasi impossibile nel periodo antecedente il parto. Una giusta accortezza nei confronti di tali cagne è la saltuaria disinfezione con comunissimi fazzoletti disinfettati. Cosa a cui purtroppo pochi pensano.
Tornando all’argomento principale, il libero movimento, oltre che da un punto di vista fisiologico (per i feti e per la cagna), è anche importante per la psiche della gestante. Non è difficile osservare atteggiamenti che si discostano dalla normalità e riconducibili ad ansia, stress o pseudo-nevrosi nelle femmine tenute in box dalla monta fino al parto. In modo speciale in quei soggetti che solcano
i campi prova od i terreni di caccia ed abituati ad un lavoro muscolare costante, sopra la norma e che porta a diventare “ soggetti movimento dipendenti”. Questo stato d’umore si ripercuote sui feti in quanto la barriera placentare è permeabile agli ormoni. Le famose “tare psicologiche”, che noi preferiamo invece chiamare in modo più coerente “casualità comportamentali”, sono per noi più correlabili a stati emotivi provati indirettamente dai feti che alla vera e propria trasmissibilità genetica. E’ noto da tempo che i feti, nelle ultime settimane di maturazione, rispondono a sollecitazione meccaniche (palpazione), alimentari (variazione di concentrazione ematica dei nutrienti nel sangue) ed ormonali della madre con l’aumento del numero di spasmi per unità di tempo. Ciò vuol dire che i feti  “sentono”, percepiscono o cominciano a percepire, memorizzando esperienze tattili, gustative ed emozionali trasmesse loro dalla madre ancor prima della nascita. Quindi, alla luce di ciò, le Scienze consigliano gli allevatori sul da farsi, sperando che tali consigli vengano messi in essere per il nome dell’allevamento e per il bene della razze allevata.
Le cure generali
L'allevatore coscienzioso deve osservare e toccare sempre i suoi cani almeno una volta al giorno, specialmente dopo l’attività venatoria. L'osservazione è quella fase che permette di notare se nel comportamento del soggetto traspare qualche cosa che non va dal punto di vista biologico e/o comportamentale. Uno dei primi campanelli d'allarme è un cambiamento dello stato umorale. Il cane si può presentare mogio od al contrario nervoso e/o molto irritato dalla presenza di altri soggetti, magari compagni da sempre nella divisione dello spazio abitato.
La deambulazione deve essere nella norma, senza evidenziare zoppie o parziale mobilità articolare. Il soggetto festante all'arrivo del padrone e/o del pasto, lo deve dimostrare sempre, affievolendosi solo nell'anzianità: lo scodinzolio, i saltelli sul posto, l'uggiolare e l'abbaiare sono manifestazioni comportamentali ripetitive insite nel soggetto e che non hanno motivo di essere attenuate se non per una modificazione fisiologica repentina (patologia) o naturale (vecchiaia).
Anche l'appetito deve essere stabile. Per misurare tale parametro è importante che i soggetti di un canile vengano separati durante la somministrazione di cibo così da cogliere qualsiasi mutamento nell'approccio alla ciotola da parte del singolo. I cani malaticci che consumano il pasto da una fonte comune, sembrano mostrare un appetito famelico da benessere, ma che in realtà non hanno, mettendo in evidenza solo grado gerarchico e possesso per l'alimento.
L'esame tattile permette invece di far emergere problemi a livello cutaneo ed osteo-articolare. La palpazione concede infatti di mettere in risalto escrescenze cutanee, ferite, croste, parassitosi esterne, forme micotiche, noduli linfatici ingrossati, articolazioni infiammate,  ecc. Particolare attenzione si deve prestare alle femmine. Un saltuario esame tattile dei dotti mammari (escludendo il periodo delle possibili gravidenze isteriche) e dei capezzoli possono evidenziare piccoli noduli tumorali che, se presi per tempo, con una semplice operazione chirurgica possono essere rimossi ancor prima di una letale diffusione.
Le spese sanitarie
Le spese sanitarie sono una delle voci importanti che incidono non poco sul bilancio di un allevamento. Per non inoltrarci profondamente nell’argomento, si pensi solamente alle vaccinazioni di routine, ai trattamenti ciclici contro le parassitosi interne ed esterne, alla pulizia ed alla disinfezione delle zone di stabulazione mobile dei cani.