Egregio dott. Fongaro sono un cacciatore che ha perso una cane setter di “leshmaniosi”. Sei mesi fa ho acquistato ancora una cucciola Setter inglese trcolore di sei mesi e solo ora ho il dubbio che sia sorda. Non ne sono certo ma non risponde ai richiami e essendo un cane di molta forze quando la sciolgo corre lontanissimo e non risponde ai comandi verbali. Torna comunque sempre a cercarmi dopo un po di tempo. Non da segni di risposta alle voci anche da vicino, ma solo ai gesti. Le volevo chiedere come devo fare per avere la certezza della diagnosi di sordità e dove posso eventualmente andare. Nel caso di affermata sordità le chiedo se si può insegnare al mio cane a cacciare insieme a me anche con tale menomazione. La ringrazio e la saluto cordialmente. Enzo R. (Firenze)

Gli “evocati uditivi” è una semplicissima prova che può fare anche lei quando non osservato dal suo cane. Battere le mani a 2/3 metri di distanza le permette di capire se il cane è o no sordo. nel Setter Inglese esistono 2 tipi di sordità: la monolaterale e la bilaterale e colpiscono il 10% della razza. La sordità, nel Setter Inglese, è congenita e trasmissibile, quindi, l’allevatore, se fosse cosciezioso, non metterebbe più in riproduzione i soggetti che hanno dato luogo a tali cucciolate. Le ricordo che è nel suo diritto restituire il cane per averne un altro in cambio. Oppure, essendo viziato il contratto di compra-vendita, può richiedere la restituzione della somma per rivolgersi ad altri allevatori (dato il caso è forse meglio). Cacciare con un cane completamente sordo è sempre difficile, in modo speciale se si tratta di razze che tendono ad avere una cerca ampia. Il problema sorge nel collegamento col conduttore. Sarà sempre un cane con una marcia in meno di altri e difficilmente educabile ed addestrabile (niente è impossibile). Oltre a questo, nella maturità giungerà la consapevolezza di dover stare vicino al conduttore per non perdersi. Innanzi a queste previsioni non rosee, faccia lei.