Archivi FAQs - Pagina 2 di 2 - Allevamento del setter inglese

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Un allevatore che si reputi serio, vi pone sempre molte domande su voi stessi, la vostra famiglia, la vostra casa, le ragioni perché volete proprio un Setter Inglese, ecc. L’allevatore cerca di capire e garantire al suo prodotto che si disponga di un ambiente adatto per un cucciolo che ha attentamente allevato e proveniente da una lunga selezione. Un cane proveniente da un affisso è il biglietto da visita dell’allevatore e ne va della sua reputazione una volta che lo mostrerete agli amici, siano essi cacciatori oppure no. In più, il benessere futuro del cane si fonda appunto su queste indagini. Se non siete preparati a rispondere ad alcune domande personali, allora probabilmente non siete la persona giusta per allevare e detenere un cucciolo di Setter Inglese proveniente da quell’affisso.

Molti sono i Setter Inglesi detenuti nei canili pubblici o convenzionati sparsi in tutto lo stivale. Contattando il Servizio Veterinario di zona potrete sapere se ce ne sono di disponibili per l’adozione. In ogni caso, se si desidera un cucciolo da iniziare all’attività venatoria od un cucciolone “pronta-caccia”, si possono reperire gli eventuali contatti ed indirizzi anche su internet, per esempio, alla voce “Allevamento del Setter Inglese”. Cosa molto importante è fare riferimento ad un allevatore con affisso E.N.C.I., in quanto le parole “allevatore”, “allevamento”, “allevamento amatoriale” sono normate, in Italia, esclusivamente dal punto di vista sanitario e non della qualità del prodotto come appunto vuole l’E.N.C.I.. Se in Italia da un lato si è fortunati per la popolarità venatoria di questa razza, dall’altra potrebbe capitarvi d’incontrare allevatori o cacciatori opportunisti e profittatori che utilizzano animali non fisicamente e/o morfologicamente idonei per la riproduzione. Ciò non vuol dire che tutti gli allevatori e cacciatori che vendono una cucciolata siano opportunisti e profittatori, ma ciò denota la non approfondita conoscenza di tale razza. Siate quindi pazienti! Volete essere sicuri di trovare il giusto cucciolo di famiglia adatto anche all’attività venatoria? Chi la pensa in tal modo avrà fatto una scelta consapevole e si dedicherà ad una lunga ricerca e, forse, una lunga attesa, ma ne varrà la pena di entrare nella élite dei proprietari di un vero Setter Inglese, un cane piacevole e che lascia senza fiato, sia al guinzaglio per una passeggiata nel centro della vostra città, sia a caccia. Ovunque si vada il Setter Inglese si distingue sempre.

Tutte le razze da ferma hanno alcuni “problemi” genetici. Fortunatamente la selezione del Setter Inglese eseguita dal nostro affisso ci permette di avere la sicurezza quasi matematica di presentare ai nostri clienti un prodotto esente da patologie genetiche. Quando si acquista un Setter Inglese si deve essere però consapevoli di quanto segue:
Displasia canina dell’anca. Si tratta di una anomalia ereditaria dell’anca che può condurre a problemi artritici. Taluni seri allevatori di Setter Inglese testano i propri riproduttori con visita veterinaria e lastre per valutare l’idoneità all’accoppiamento. L’attuale media nel Setter Inglese è di circa il 24% dei soggetti colpiti. Tale percentuale è per fortuna in calo solo per merito degli allevatori professionisti responsabili. La patologia è molto complessa e non ben compresa. Non vi è alcun modo di essere certi di non acquistare un cucciolo colpito dalla displasia dell’anca, ma è possibile minimizzare le possibilità affidandosi ad allevatori qualificati. Le indicazioni nutrizionali del veterinario e l’esercizio fisico da far compiere ai cuccioli, svolge un ruolo importante per evitare la comparsa della displasia. Cuccioli dichiarati “vulnerabili alla displasia” che ingrassano o che non svolgono esercizio fisico giornaliero, hanno una maggiore possibilità di sviluppo della patologia.
Displasia del gomito. Il cucciolo di Setter Inglese è anche in grado di subire la displasia del gomito. Si tratta di una anomalia ereditaria, appunto del gomito, che può causare zoppia mono o bilaterale agli anteriori. Anche in questo caso solo i raggi X possono confermare la diagnosi precoce.
Emofilia. L’emofilia è un gruppo di patologie ematiche. Sono disfunzioni nella sintesi di certe proteine del sangue che sono coinvolte nel processo di coagulazione. Il Setter Inglese emofilico soffrirà perciò di emorragie copiose e difficilmente tamponabili in modo speciale quando provocate da traumi e che in un soggetto normale non avrebbero conseguenze particolari. La pericolosità di tale patologia è insita nel dare seguito a patologie più gravi.
L’Emofilia A, la più grave forma emofilica, è una patologia ereditaria che si trasmette dai genitori ai cuccioli. È caratterizzata da una carenza nella sintesi della sub-unità C del fattore VIII del sangue, una componente proteica che svolge un’importante azione nel processo di coagulazione. Dal momento che il gene preposto alla sintesi del fattore VIII si trova nel cromosoma X, la trasmissione per via ereditaria avviene dalla fattrice, che sarà portatrice sana. In ogni caso bisogna tenere presente che questa patologia, nella fattrice, può insorgere anche non a causa di trasmissione ereditaria, ma per la mutazione di un cromosoma X (circa il 30% dei casi). Alterando la capacità di coagulazione del sangue, l’emofilia provoca emorragie spontanee e aggrava il rischio in presenza di emorragie provocate da traumi o da altre cause. Inoltre, dal momento che la subunità C del fattore VIII è coinvolta nell’emostasi secondaria, l’emorragia può presentarsi in un momento successivo alla lesione: dapprima la perdita di sangue si arresta per la formazione regolare del tappo emostatico, ma in una seconda fase la carenza del coagulo fibrinico impedisce l’arresto dell’emorragia. I casi più gravi sono quelli legati alle emorragie cerebrali, mentre quelle articolari possono portare nel cane emofilico al blocco dell’articolazione interessata, fino alla rigidità permanente. La diagnosi consente di evidenziare la presenza di questa patologia (test di emostasi, conteggio delle piastrine, tempo di sanguinamento, dosaggio dei fattori della coagulazione). La terapia del soggetto è incentrata sulla somministrazione di preparazioni concentrate di fattore VIII. Oggi, l’aumento dei controlli esercitata sulle fattrici da taluni allevamenti hanno consentito la drastica riduzione di questo tipo di rischio in certe genealogie di Setter Inglese.
Altre patologie. Il Setter Inglese è inoltre sensibili ad altri problemi di salute di cui l’acquirente deve essere consapevole. Questi “problemi”, anche se non interessano una grande percentuale della razza, sono comunque presenti ed includono:
– ipotiroidismo canino: facilmente controllabile mediante farmaci e dieta;
– allergie ai pollini e morsi delle pulci: come in ogni paziente allergico, i farmaci ed il corretto controllo ambientale può tenere il cane sano e normale sotto tutti gli aspetti;
– sordità congenita canina: i dati preliminari di ricerca suggeriscono che circa il 10% dei soggetti può essere sordo da entrambe le orecchie (sordità bilaterale), o sordo da un orecchio (sordità unilaterale). La diagnosi è confermata dagli evocati uditivi del tronco cerebrale di risposta, che può essere facilmente eseguito dopo le 5 settimane di vita. Mentre un soggetto con sordità unilaterale non è preferibile per espletare l’attività venatoria, egli sarà invece normale in tutti gli altri aspetti. Tuttavia, anche se pochi allevatori se ne preoccupano, i cani unilateralmente sordi non dovrebbero essere accoppiati in quanto trasmettono il difetto.
Escludendo le patologie precedentemente menzionate, il Setter Inglese è un forte e robusto cane da caccia.

Chi alleva con passione, scienza e coscienza, sa che non esiste la selezione di cani specialisti in termini assolutistici. I cani nascono cani ed è già importante che si interessino, nel crescere, alla selvaggina. Saranno loro, nel proseguo della carriera venatoria, a prediligere questa o quella specie di fauna, questo o quel territorio di caccia. Ma sono e rimangono cani da caccia e, a contatto con il selvatico, lo debbono “lavorare”. Pretendere di accoppiare due cani che insidiano con profitto la beccaccia per ottenere cuccioli che quando adulti cacceranno la Regina del bosco, ci sembra ridicolo tanto quanto incrociare un cane nero ed uno bianco per ottenere cani grigi od a strisce. Se qualcuno cerca di darvela a bere, è solo per tornaconto personale; se ne è realmente convinto, non ha la minima idea di cosa sia un cane da caccia.

La ringrazio dei complimenti. È proprio per questo che ho maturato l’idea di pubblicare la mia ricerca gratuitamente anche se erano favorevoli alla pubblicazione più di una casa editrice. C’è già troppa gente che lucra sulla cinofilia venatoria. Per me la cinofilia è passione e deve essere di tutti ed a disposizione di tutti.
Per chi fa vera selezione, il ritorno al canile di un soggetto tacciato come “inadatto alla caccia” è sempre una disfatta. A maggior ragione per chi seleziona per il “lavoro”. Chi anticipa una frase del genere (come riportato nella domanda) alla cessione di un cucciolo, per noi non è altro che una forma di prevenzione.
Più volte ci è stato riferito che alcuni allevatori sostituiscono il loro prodotto ad acquirenti insoddisfatti (questo lo prevede la legge e non la “bontà” dell’allevatore). Legga le norme e le leggi, gli “Usi di Varese” capitolo 8° e la Convenzione Internazionale di Monaco – Marzo 1934 – Tav. VII sull’allevamento e riproduzione di cani di razza pubblicate qui. Purtroppo, nella maggior parte dei casi il “sostituto” non ha mai il valore del “sostituito”, ma sempre, guarda caso, superiore. E l’acquirente, oltre ad essersi sobbarcato il viaggio per raggiungere nuovamente l’allevamento, si trova a sborsare ancora soldi.
Prima di acquistare un cane, richiedete sempre garanzia scritta di cambio alla pari nell’eventualità che il prodotto acquistato non abbia le caratteristiche richieste. Nel caso in cui il cambio alla pari non possa essere portato a termine da parte dell’allevatore, la legge prevede il ritorno del denaro (come in tutti i casi di vizio contrattuale citati nel Codice Civile).
A favore dell’allevatore coscienzioso e competente bisogna dire che nel 95% dei casi è l’inesperienza dei cacciatori in ambito addestrativo a portare i giovani soggetti sulla “cattiva strada”.
Una parentesi particolare sarebbe da dedicare alla “paura dello sparo”. Come si fa a decidere se il cucciolo è uscito dal canile tale e quale come vi è stato riportato? E’ stato l’inadatto addestramento del cacciatore ad intimorire il cane od era così fin dalla nascita? Taluni dicono che la paura delle deflagrazioni è geneticamente trasmissibile, altri, più coscienziosi, sono di opinione contraria. Sta di fatto che le Scienze che si possono applicare al cane non annoverano la paura tra le tare che sono invece di esclusiva origine anatomico-fisiologica/psicologica. In ogni caso il dubbio rimane.
A nostro parere no, ma se vi accontentate, vi concede la possibilità di scegliere l’unica cosa sufficientemente visibile al momento: il colore del manto.
Gli allevamenti che si propongono al pubblico con una cinquantina di fattrici in attività non crediamo facciano selezione, ma riproduzione. Per meglio dire, cinquanta fattrici sono solo un numero congruo per iniziare la vera selezione di un ceppo. Se tutto va per il verso giusto, questo numero si deve poi restringere, con gli anni, a meno di una decina. Le fattrici dovrebbero essere poi “ricambiate” ciclicamente ogni 4/5 anni. Se ciò non avviene, vuol dire che non si è fatta vera selezione e lo stesso proprietario del canile non ha saputo/voluto scegliere tra i suoi soggetti. Forse nemmeno lui sa cosa fare e non si fida a “scremare” la sua genealogia avendo paura di perdere certe caratteristiche d’allevamento. Quindi vi offrirà la scelta in recinti dove cuccioli e cuccioloni sono suddivisi per prezzo. Questo accade spesso quando gli accoppiamenti di un canile sono casuali. Chi di voi si fiderebbe a cestinare dei cuccioli a “scatola chiusa” quando 50 fattrici sfornano, per la legge della casualità dei grandi numeri, 5 campioni l’anno? E’ come tentare di baciare le prime 50 donne che passano per strada: 48 rimarranno oltraggiate e vi rifileranno un ceffone, ma 2 ne saranno felici a tal punto da voler ripetere l’esperienza.  Ma utilizzare la legge dei grandi numeri è fare selezione?
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